Oggi, 4 ottobre, è la giornata internazionale dell’azione in difesa dei diritti degli animali. Non a caso è anche il giorno di San Francesco d’Assisi, il santo patrono degli animali, che ha fatto dell’amore per la natura e per gli animali la sua ragione di vita. Il santo di Assisi è oggi considerato un esempio da seguire in Europa e non solo, perfino il pontefice porta il suo nome, ma in uno scenario in cui un quinto del budget dell’Unione Europea è dedicato agli allevamenti intensivi, è lecito chiedersi se stiamo davvero seguendo il suo esempio.
Non è necessario scomodare il bel documentario supportato da Leonardo Di Caprio, Cowspiracy, secondo il quale l’allevamento animale mondiale è responsabile di un’emissione di CO2 superiore a tutto il traffico mondiale combinato, e destinato purtroppo a salire dell’80% da qui al 2050. Anche la FAO nel suo report, ormai un po’ datato, Tackling Climate Change Through Livestock ha evidenziato che a livello globale, l’industria della carne, non è affatto sostenibile, ma colpevole di immettere in atmosfera ogni anno 7.1 giga tonnellate di CO2 (anno 2005) pari al 14.5% del totale.
Global estimates of emissions by species – Tackling Climate Change Through Livestock, FAO
Facciamo giustamente attenzione a limitare il consumo di acqua, chiudendo il rubinetto mentre ci laviamo i denti e mentre ci passiamo il sapone sotto la doccia. Chiediamo ai nostri governi di piantare più alberi, magari acquistandone giustamente qualcuno su TreeDom. Riduciamo il consumo di carta e ci facciamo in quattro per differenziarla, ma non ci rendiamo forse bene conto che mangiare un singolo hamburger equivale a consumare, in una botta sola, ben 2500l di acqua, pari a circa due mesi di docce, che stare un anno senza consumare carta può salvare la vita a 8,5 alberi, ma rinunciare alla carne per un anno ne potrebbe salvare addirittura 3.432.
Sono numeri che
fanno impallidire se moltiplicati per i 7 miliardi di abitanti presenti sul nostro
pianeta e che non possono non portarci ad una riflessione. Si inizia a parlare
di immondizia come la carne coltivata in provetta (magari ad esaltarla sono
proprio coloro che al supermercato comprano solo BIO), ma non sarebbe molto più
semplice iniziare a diminuire drasticamente il nostro consumo di carne e
indirizzare l’intera umanità verso un’alimentazione quantomeno vegetariana?