Noi di Recyclize abbiamo deciso di fare le cose per bene.
Sarebbe stato più semplice per i nostri programmatori fare dei bidoni uguali per ciascun rifiuto senza guardare a quello che succede nella realtà, ma un po’ perché amiamo complicarci la vita, un po’ perché siamo precisini, un po’ perché vogliamo realizzare un’app che funzioni davvero, abbiamo deciso di essere attenti alle differenze che insistono nel territorio nazionale quanto agli elementi visivi che vengono impiegati nella raccolta differenziata.
Ogni paese fa a modo suo
Nei grandi palazzi parigini, nel cortile al piano terra, vengono posizionati bidoni di diversi colori dentro cui gli abitanti del palazzo mettono sacchetti tracciabili che consentono all’azienda che si occupa della raccolta di vedere chi non è stato attento, così da poter sanzionare -al ripetere delle infrazioni- SIA il condomino SIA il condominio.
Nelle vie periferiche di Firenze sono posizionati cassonetti di diversa forma e colore per consentire ai cittadini di conferire in luoghi strategici i propri rifiuti destinati alla raccolta differenziata, nelle vie del centro invece sono state installate delle stazioni interrate in modo da ridurre l’impatto visivo del cassonetto.
Nel 2014 mi trovavo a Kyoto, in Giappone, e la ragazza che mi ospitava mi chiese se per cortesia potevo portare una busta di carta con dentro qualche foglio al presidio municipale; arrivato lì la mia busta venne presa da un incaricato coi guanti bianchi il quale mi porse una salviettina umidificata (impacchettata) che io misi in tasca, e il signore mi fece presente di usarla perché mi ero sporcato con ciò che avevo appena consegnato (della carta?!).
In alcuni comuni la raccolta porta a porta spinta, abbreviata talvolta in PaP, grazie ai suoi risultati strabilianti in termini di efficienza dei costi e di rendimento del servizio, si sta imponendo come modello esemplare adatto a centri urbani piccoli (come i comuni virtuosi della provincia di Macerata) e grandi metropoli come Milano (sì a Milano c’è il porta a porta).
Questo però non vuol dire che in ogni comune la carta vada nel bidone giallo, o che la plastica vada nel bidone blu. Anzi, a volte nello stesso territorio non viene seguito lo stesso criterio.
Per farvi un esempio: nel comune di firenze il cassonetto giallo è destinato alla carta, nel comune di Napoli il bidone giallo è per il multimateriale leggero, cioè plastica e alluminio; nel comune di Firenze plastica e alluminio vanno nella campana blu insieme al vetro in alcune zone, in altre il vetro va separato da plastica e alluminio e conferito nella campana verde, a Napoli il vetro da un lato e plastica e alluminio dall’altro. Se pensate che sia finita qui dovete ancora sentire l’ultima: a Firenze ci sono dei cassonetti blu per l’indifferenziato, che però in altre zone va nelle campane grigie.
Che casino 🙁
Che fare?
Giocare!
Come ‘a cosa’ ?!
Ma a Recyclize! Fatti una partitella che ti si chiariscono le idee, mentre ti diverti ovviamente.
Perché nonostante esista un atto normativo che regoli l’uniformazione degli elementi visivi nella raccolta differenziata (colori e simboli in primis) denominato UNI 11686/2017, non è ancora effettivo l’obbligo di adottare esattamente gli stessi elementi per tutti.
Ma come ormai saprete, noi di Recyclize siamo dei giusti, ma giusti assai, quindi abbiamo introdotto dei filtri per cui ad ognuno verrà proposta un’esperienza di gioco calibrata sul proprio comune di residenza. Vivi a Torino? La carta va nel bidone giallo. Segna. Guarda che ti vedo. Vivi a Milano? No fermo nel sacco giallo a Milano ci vanno plastica e alluminio. No togli il vetro va da un’altra parte. Nel bidone verde? Eh dipende, se vivi a Roma ci va l’indifferenziata o il vetro, occhio!
Capito perché vi dico di farvi una partita a Recyclize?!?