Vi siete mai chiesti perché facciamo la raccolta differenziata? Noi ce lo siamo chiesti abbastanza a lungo da farci un’app, Recyclize non a caso, e continuiamo a chiedercelo non perché ci fa fatica andare a cercare il bidone dell’umido per buttare il sacchetto, ma perché ogni giorno si pongono nuove sfide e nuovi problemi da affrontare.
Ma il primo a porsi la domanda cos’aveva davanti a sé? Un bidone pieno di rifiuti e carenza di materie prime.
Vediamo quali sono le nostre opzioni.
Abbiamo un sacco pieno di immondizia, dentro c’è di tutto, i rotoli finiti della carta igienica, gli avanzi della cucina, bottiglie di plastica e un bicchiere di vetro che per sbaglio abbiamo rotto, una scatoletta di tonno, un mucchio di foglie che abbiamo tolto al beniamino nell’ingresso, il vostro sogno di diventare pilota Nascar e tante altre cose.
Nel paese in cui viviamo non è attiva la raccolta differenziata, nelle strade c’è un solo bidone per tutto il rifiuto solido urbano prodotto dalle utenze domestiche, commerciali e industriali, e il trattamento previsto per tutta la frazione indifferenziata è l’incenerimento. Certamente non ci sarà bisogno di allestire un complesso meccanismo per il ritiro, il trasporto e il trattamento dei diversi tipi di rifiuto solido urbano, ma questo non vuol dire che la strada sia tutta in discesa.
Fino a qualche tempo fa infatti, i rifiuti venivano portati in luoghi designati per l’accumulo, comunemente noti come discariche, dove ogni tot strati di immondizia veniva steso uno strato di terra, per evitare che l’immondizia stessa e i suoi aromi se ne andassero a giro raggiungendo i centri abitati. Risultato: inquinamento dell’aria, del suolo, delle falde acquifere, tutto a discapito della salute, crollo del prezzo degli immobili, fenomeni di criminalità organizzata, insomma un bello schifo.
Quando le istituzioni si sono accorte che far così non era molto diverso dal nascondere lo sporco sotto il tappeto del salotto, hanno iniziato a favorire l’apertura di impianti di smaltimento dei rifiuti mediante incenerimento. A questo punto, una volta inceneriti i rifiuti, quello che ci ritroviamo per le mani è
-inquinamento atmosferico, perché i fatti dimostrano come anche i più avanzati sistemi di filtraggio non siano capaci di risolvere il problema dell’immissione in atmosfera di sostanze nocive per la nostra salute
-ceneri, che risultando da combustioni ad altissime temperature sono pericolose in ogni modo possibile immaginabile, alcune -pensate- sono addirittura radioattive
Cosa ci facciamo con i gas prodotti dalla combustione? Li respiriamo.
E con le ceneri? Le stockiamo, cioè le mettiamo da parte. Quindi torniamo al punto di partenza, abbiamo spazzato per terra in casa, ma non potendo incenerire le ceneri dobbiamo metterle da qualche parte, quindi torniamo a metterle sotto il tappeto.
Un sistema di questo tipo ha costi molto più alti perché il servizio di raccolta dei rifiuti va comunque allestito, mentre gli impianti di incenerimento, anche se di ultima generazione, sono molto costosi, richiedono un attento monitoraggio e producono a loro volta degli sccarti che richiedono stabilimenti di stockaggio altrettanto costosi. Ma-c’è-il-beneficio-che-NO!-non-ci-sono-benefici.
Oppure potremmo fare la differenziata, e in questo Recyclize vi aiuta.
Ovviamente anche differenziando i rifiuti dobbiamo allestire un servizio di raccolta, che avrà costi di gestione diversi in quanto alcune città scelgono di dotarsi di mezzi diversi in base ai rifiuti da raccogliere e ai cassonetti che vengono collocati in strada (cosa che invece non succede con la raccolta porta a porta).
Ma quando i nostri rifiuti vengono portati nei centri deputati al loro trattamento, non vengono inceneriti, ma ritrasformati in materie prime e reimmessi nella filiera produttiva, in commercio infatti troverete carta riciclata per ogni scopo sia domestico che industriale: involucri, carta igienica, quaderni, imballi e molto altro ancora, stessa cosa può dirsi del vetro, della plastica, dell’alluminio. Le risorse riciclate così tornano ad essere materie prime che alimentano i processi produttivi, grazie alle dinamiche dell’economia circolare.
Per farvi capire con qualche numerino (pochi lo giuro) la differenza tra lo smaltimento e il riciclo -prendendo sempre ad esempio la carta- smaltire una tonnellata di carta costa tra 96 e 192 euro, mentre riciclare la stessa quantità costa tra 64 e 96 euro. Col di più che nel primo caso i residui del processo vengono stockati, nel secondo vengono venduti come materia prima-seconda! Il primo è un costo, il secondo un’attività produttiva (il che vuol dire, se gestita correttamente, posti di lavoro e produzione di ricchezza)
I numeri dipendono ovviamente dalla tipologia di impianto che tratta la materia, le tecnologie che utilizza e molti altri fattori quindi non vanno presi come se fossero la parola del signore, ma cercando su internet troverete tantissimi siti che evidenziano in modo molto preciso e affidabile ogni vantaggio della raccolta differenziata associata all’economia circolare.
Ed è per questo che fare la differenziata è importante, a casa mia lo sporco non si nasconde sotto il tappeto, se non hai le idee chiare su come differenziare i rifiuti prodotti a casa tua direi che è arrivato il momento per imparare (o migliorare) divertendosi, in altre parole: te la sei fatta una partita a Recyclize oggi?
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