Ve lo ricordate questo articolo? Secondo me sì ma per chi se lo fosse perso un piccolo riassunto: in Italia esiste un centro che sul piano della dotazione tecnologica è in grado di processare assorbenti, pannolini per adulti e per bambini ed altri prodotti per l’igiene personale che da sempre rappresentano un grosso problema. Sul piano operativo però il volume di materiale recuperato e reimmesso nella filiera dell’economia circolare era zero. Perché?
Perché mancava all’appello un decreto ministeriale che stabilisse l’end of waste dei pap (prodotti assorbenti per la persona) e cioè se potessero essere ammessi nel circuito delle materie prime-seconde, cioè nel giro delle materie prime ricavate dal recupero di residui del ciclo di consumo.
In questi giorni si è scatenata la polemica proprio sugli assorbenti in quanto il governo non avrebbe abbassato l’iva dal 22 al 10% scatenando un’ondata di contestazioni sulle quali non ci pronunciamo se non sottolineando che le alternative sostenibili esistono, ma restando in tema, in una dichiarazione a corredo della pubblicazione del decreto, il Ministro ha aggiunto che una volta ottenuto il via libero dall’Unione Europea procederà anche ai decreti ministeriali end of waste per pneumatici, carta e cartone, plastiche miste e i materiali di risulta del settore edilizio per alimentare ulteriormente l’economia circolare.
Con questa strategia non solo l’azienda trevigiana che si occupa di pap, ma tutte le altre aziende italiane che dell’economia circolare hanno fatto il loro motore economico, potranno dare un contributo significativo alla risoluzione del problema rifiuti e raccolta differenziata, diventato particolarmente pressante a seguito della politica green perseguita dalla Cina, ne abbiamo parlato qui.
Rimanete sintonizzati perché a breve torneremo con interessanti novità!