L’espressione ‘economia circolare’ è in realtà abbastanza datata ma fino agli anni 80 il modello non viene applicato al tema dei rifiuti, oggi però, avendo dato prova del suo straordinario potenziale, comuni grandi e piccoli stanno aderendo alla strategia rifiuti zero quale figlia dell’economia circolare. E sapete perché? Perché recuperare un rifiuto e immetterlo nuovamente nella filiera produttiva crea posti di lavoro, fornisce materie prime a basso costo e riduce drasticamente l’impatto sull’ambiente, vien da sé che rinunciare a tutto questo per la pigrizia di non dover fare la differenziata è la forma di autolesionismo più antieconomica della storia.
A voler essere pignoli, a gettare le basi dell’economia circolare è stato nientemeno che Antoine Lavoisier, uno scienziato del ‘700 che disse la celebre frase ‘nulla si distrugge, tutto si trasforma’ e certamente nel mondo dei rifiuti questa frase trova una costante applicazione.
L’alluminio delle vostre vaschette monouso se recuperato e riciclato viene trasformato in skateboard, i fondi di caffè in nutrimento per le colture di funghi, la buccia d’arancia per produrre tessuti a basso impatto ambientale, i progressi della scienza aprono oggi scenari ritenuti implausibili fino a poco tempo fa.
Ma nessuno degli esempi che vi ho appena fatto è stato scelto a caso, a ricordarci alcuni dei possibili impieghi dei rifiuti riciclati è una delle formazioni artistiche più celebrate nella storia della musica italiana, Elio e le storie tese, gruppo di indiscutibile talento che ha saputo unire competenza tecnica ad uno stile davvero unico ed inconfondibile.
Non a caso Legambiente ha scelto il gruppo per la propria campagna a sostegno dell’economia circolare, campagna che ultimamente sta vivendo un’epoca d’oro grazie anche agli interventi normativi che si stanno avvicendando a livello locale, nazionale e comunitario, a conferma del fatto che la questione rifiuti oggi sta a cuore a molti.
La canzone a firma di Elio e le storie tese è come sempre accattivante, un brano che mette di buon umore a colpi di rima e giochi di parole, la signature move del gruppo milanese, e che come sempre non si limita a scivolare su e giù per il pentagramma, l’ultimo capolavoro realizzato per Legambiente lancia un messaggio chiaro: quello che per noi è un rifiuto può vivere una seconda vita, nell’interesse di tutti.
Ad accompagnare le note è stato realizzato un video, del quale ci sentiamo in dovere di tessere le lodi perché riprende meccanismi cui noi di Recyclize siamo molto legati: la gamification! Mentre infatti la canzone introduce i principi dell’economia circolare e alterna schitarrate ad esempi virtuosi di come la raccolta differenziata metta in moto l’economia, i personaggi di un ipotetico videogioco in stile platform si adoperano per raccogliere quanti più rifiuti possibili, a conclusione del percorso ogni personaggio deposita i rifiuti raccolti e li trasforma in beni nuovi e pronti per essere usati.
Perché l’economia circolare è questo: dare nuova vita a ciò che solo all’apparenza non ha più niente da offrire!
Non contenti Elio e le storie tese e Legambiente lanciano un invito: la canzone finisce, ma c’è spazio per altra musica, girando quindi la sfida altri artisti perché diano il loro contributo alla Canzone Circolare, una canzone senza fine, proprio come il ciclo dei rifiuti!