Al quartier generale di Recyclize lavoriamo tutti a ritmo di musica, aumenta la produttività, abbassa i livelli di stress, copre il ronzio dei programmatori che russano (lavorando prevalentemente di notte, appesi a testa in giù sulle volte di una grotta buia ed umida, il giorno dormono), e soprattutto mette di buon umore.
Ci siete mai stati ad un concerto all’aperto o -meglio ancora- ad un festival? Se sì, avrete certamente provato un certo sdegno quando alla fine dell’evento, dopo che vi siete riempiti le tasche di ogni rifiuto differenziabile che possa solleticare la vostra immaginazione, il terreno risultava letteralmente coperto da 20 centimetri di porcherie, vanificando e frustrando ogni vostro sforzo. Se invece non avete mai provato l’ebbrezza ora sapete cosa vi aspetta.
La musica del resto è una gran bella cosa, ma anche lei deve muoversi in direzione della sostenibilità.
Scaricare un brano o un album fa risparmiare un sacco di carta, plastica, e altri materiali compositi non riciclabili (come i compact disk) ma gli eventi ‘concerto’ e ‘festival’ continuano ad avere un impatto significativo sull’ambiente. Lattine, bicchieri di plastica, cannucce, tovaglioli, posate di plastica, shopper, e chi più ne ha più ne metta, finiscono irrimediabilmente per essere abbandonati sul terreno di gioco per essere -nella migliore delle ipotesi- raccolti senza essere differenziati, benché l’amara realtà veda quantità crescenti di rifiuti -differenziati e non- essere abbandonati.
Nella consapevolezza di ciò l’AIF, cioè Association of Independent Festivals, un’organizzazione che riunisce oltre 60 manifestazioni indipendenti nelle terre oltremanica, ha stabilito che a partire dal 2021 non verranno né distribuite né fatte circolare bottigliette di plastica, vaschette, fascette, cannucce ed altri oggetti monouso (o comunque destinati a fare una brutta fine nel giro di poco) in occasione di dette manifestazioni.
L’adesione è stata importante e denota una presa di coscienza collettiva, motivata anche dai dati allarmanti diffusi dalla Fondazione Ellen MacArthur, secondo la quale entro il 2050 i rifiuti di plastica dispersi mare saranno più numerosi DEI PESCI!!!! Inbase alle stime della fondazione nel solo Regno Unito quasi 39 milioni di bottiglie di plastica vengono utilizzate e buttate ogni giorno, di queste -oltre al danno la beffa-i il 91 sarebbe per di più riciclabile ma viene conferita nell’indifferenziata. Questa abitudine di consumo inoltre ha un ruolo da protagonista nell’avvelenamento delle acque a scapito della salute dei mari e quindi anche nostra.
Quindi che fare? Ecco 5 buone prassi che vi consentono di ridurre la vostra ‘carbon footprint’ ossia l’impatto delle vostre abitudini di consumo.
1-Compratevi un contenitore riutilizzabile per bere, una borraccia in alluminio andrà bene per l’acqua come per la tisana, per il tè come per le lacrime dei vostri nemici sconfitti in duello; costa niente, pesa niente ed è pratica da portare a giro, io la metto in borsa vuota e la riempio a lavoro, prima di uscire mi scolo tutto quello che c’è dentro così non porto a giro altro peso sulle spalle. Niente bottigliette, niente bicchieri, niente boccioni.
2-Bevete acqua del rubinetto, se l’acqua del vostro gestore del servizio idrico è potabile e non ci sono motivi che facciano pensare a problemi di salute dite addio alle bottiglie di plastica, riducete l’impatto sull’ambiente e vi risparmiate la fatica di portare le casse d’acqua sul groppone.
1-2-Comprate delle bottiglie riutilzzabili e riempitele presso i fontanelli pubblici.
3-Per i vostri pasti fuori casa scegliete contenitori riutilizzabili, il mono uso ha fatto il suo tempo, è ora di accendere il cervello e fare sul serio. Ovviamente potete portarvi anche la forchetta da casa, così finito di mangiare date una sciacquata a tutto, nuovo giro nuova corsa!
4-Quando fate la spesa, a meno che non siate studenti squattrinati che mangiano pane e sottiletta scaldati col ferro da stiro, scegliete prodotti con un packaging a basso impatto, niente involucri compositi, niente involucri non riciclabili, mi dite a cosa serve impacchettare tutto in una busta di plastica avvolta da uno strato di cartone a sua volta avviluppato nel morbido abbraccio di un ulteriore strato di plastica eccetera eccetera? Il mercato è fatto dalle scelte dei consumatori, fate sapere ai produttori delle vostre gallette di riso preferite che non comprerete più i loro prodotti fino a che non vireranno verso il verde (non a caso il colore di Recyclize), i fatti dimostrano che per non perdere quote di mercato anche i più insensibili al problema riscoprono un animo ispirato alla sostenibilità.
5-Riciclate all’inverosimile! Io torno a casa con svariate tonnellate di rifiuti differenziabili in borsa e nelle tasche per essere sicuro che tutto vada dove deve andare, non vi dico di arrivare ai miei livelli di paranoia ma fare una buona raccolta differenziata e aiutare gli altri in questo delicatissimo compito è fondamentale!
Se avete dubbi su quale possa essere la vostra ‘carbon footprint’ cioè quale sia il peso delle vostre abitudini di consumo sull’ambiente, online troverete tutti i tool che volete, cominciate da qui, il calcolatore messo online in occasione dell’#Earthday.
Se invece avete dubbi su come fare una buona raccolta differenziata, o volete introdurre qualcuno alle buone pratiche della raccolta dei rifiuti, è il momento di fare una partita a Recyclize! Oh è pure gratis!